Siamo da sempre attenti alla sostenibilità in tutte le nostre produzioni aziendali. Il riso viene coltivato con tecniche di coltura a basso impatto. Produciamo ed utilizziamo in azienda energia verde prodotta dai nostri due impianti di biogas. Il latte delle nostre vacche viene munto dai robot di mungitura che ottimizzano le risorse ed evitano sprechi di acqua. La nostra filosofia di agricoltura è conservativa, che si discosta da quella intensiva, sulla base di questi principi:
- la riduzione delle lavorazioni e l’alterazione minima del suolo al fine di preservare la struttura, la fauna e la sostanza organica del suolo
- la copertura costante del terreno per proteggere il terreno e contribuire all’eliminazione delle erbe infestanti
- la diversificazione colturale che favorisce i microrganismi del suolo e combatte le erbe infestanti, i parassiti e le malattie delle piante.
In tutte le campagne seminate a riso applichiamo la “minima lavorazione”, una gestione del suolo basata sull’adozione di lavorazioni che preparano il letto di semina con il minor numero di passaggi. Questo ci consente di ridurre le emissioni nocive in atmosfera diminuendo i passaggi in campagna. Le arature sono sostituite da lavorazioni superficiali che favoriscono il rimescolamento naturale degli strati di suolo ad opera della fauna (lombrichi), delle radici e di altri organismi del suolo, i quali, inoltre, contribuiscono al bilanciamento delle sostanze nutritive presenti nel suolo.
Ci impegniamo nella conservazione della biodiversità nelle risaie. Gli effetti dell’operazione sulla diversità biologica derivano dal mantenimento, durante il ciclo colturale del riso, di una riserva d’acqua che consente agli organismi acquatici di sopravvivere durante le asciutte e di ripopolare le camere di risaie nelle successive fasi di allagamento. Inoltre, l’operazione sostiene l’inerbimento degli argini.
Ogni anno effettuiamo la cover crop seminando il trifoglio dopo la coltivazione principale con lo scopo di conseguire benefici agronomici e ambientali : miglioramento della fertilità del suolo, minore lisciviazione dei nitrati e controllo delle erbe infestanti. Il trifoglio non viene raccolto e, prima della preparazione del terreno per la coltura successiva, viene interrato e incorporato nel suolo.
Da diversi anni abbiamo ridotto in maniera significativa l’utilizzo dei fitofarmaci grazie all’adozione dell’agricoltura conservativa e privilegiamo una fertilizzazione naturale del terreno grazie al letame bovino delle nostre vacche e al digestato dei nostri impianti di biogas. Sui nostri terreni non utilizziamo mai fanghi di depurazione.
In cascina è montata una centralina agro-meteorologica che rappresenta la scelta ideale per le principali applicazioni per l’agricoltura di precisione: difesa sostenibile e lotta ai patogeni, risparmio idrico e misura dell’umidità del suolo.
In conclusione abbiamo installato Il biobed, un sistema che impedisce la dispersione nel suolo e nell’acqua di fitofarmaci. Una volta terminato il lavoro le irroratrici vanno svuotate e pulite. Nell’area biobed si procede in sicurezza al lavaggio degli atomizzatori; una speciale copertura impermeabile impedisce ai residui di filtrare nel terreno e l’acqua di scarto viene convogliata in apposite sacche evaporative, mentre i residui restano fissati alla speciale sacca adesivante.